(Martedì 5 giugno 2001)
Villa S. Giovanni era un tempo la “piccola Manchester”
L'industria scomparsa
VILLA SAN GIOVANNI – È stata accolta con grande partecipazione di pubblico l'iniziativa, promossa dal Kiwanis Club della città, con la collaborazione del
Kiwanis Junior e della locale direzione didattica, per ricordare lo sviluppo industriale della “piccola Manchester” agli inizi del secolo appena concluso. "Le attività industriali ed artigianali a
Villa San Giovanni e Cannitello nel corso del secolo ventesimo e i relativi riflessi economici": questo il titolo del convegno, tenuto nell'aula magna delle scuole elementari, che ha avuto un
relatore di eccezione nel preside Giuseppe Morabito, presidente del Circolo di Cultura e Relazioni Internazionali. Ad aprire i lavori della conferenza è stato il sindaco della città Rocco Cassone
che, nel congratularsi con gli organizzatori per la manifestazione, ha ricordato le attività che nel passato diedero a Villa la fama di grande capacità imprenditoriale. A seguire gli interventi del
presidente del Kiwanis Club, comandante Giovanni Santoro, e della direttrice didattica dei plessi villesi, Anna Stajano. Al preside Morabito è toccato l'approfondimento del tema del convegno, con un
excursus storico sulle iniziative imprenditoriali ed artigiane e sulla formazione (sin dalla giovane età) degli operai nei laboratori cittadini. Protagoniste dell'evoluzione furono, secondo quanto è
emerso dalla relazione di Morabito, soprattutto le donne villesi: la signora Caracciolo che insegnò l'arte della tessitura e la De Corsaro, prima ad andare a cavallo e ad indossare i pantaloni. Ben
trenta gli stabilimenti e le filande (famose in tutto il mondo per la produzione artigianale della seta) operanti nell'area dello Stretto, con più di 5000 lavoratori. Florida anche la lavorazione dei
derivati agrumari, soprattutto grazie alla produzione (unica e privilegiata) dei bergamotti. Due i fattori messi in evidenza dal preside Morabito: la memoria storica, «che tramanda gli sforzi
compiuti nei secoli e va custodita con la protezione della testimonianze», e la visione di una prospettiva futura, «adeguata alle nuove realtà e alle esigenze generazionali». Proiettandosi dal
passato al futuro, Morabito ha detto: «La funzione di porta d'Italia cui lo Stretto assolve potrebbe costituire un impulso verso l'avanzamento della struttura produttiva, che ha, invece,
rappresentato la spinta alla dequalificazione ambientale, senza riuscire ad incentivare i potenziali input economici. Rivitalizzare l'artigianato in forma moderna potrebbe stimolare la rinascita di
attività economiche». L'incontro si è concluso con la proiezione di un Cd-rom realizzato dagli alunni della scuola elementare con la collaborazione degli insegnanti. Il Kiwanis, infine, ha donato
alcuni libri per l'infanzia alla biblioteca della scuola elementare di Villa.
Giusy Caminiti
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