Kiwanis Junior Club Villa San Giovanni
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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud

(Martedì 30 novembre 1999)

Villa / Incontro-dibattito sui giovani e l'impegno socio politico organizzato dal PPI

Come fare per riconquistarli
I suggerimenti del presidente della Provincia

VILLA S. GIOVANNI – E se si creasse un «osservatorio giovanile»? L'idea è stata lanciata da un giovane, Rosario Previtera, durante l'incontro-dibattito organizzato dalla sezione del PPI di Villa su «I giovani e l'impegno socio-politico» e potrebbe essere una delle strade da seguire per aprire un dialogo con il mondo giovanile rimasto traumatizzato da Tangentopoli, giovani che sono in prima linea quando si tratta di impegnarsi nel sociale ma che, invece, rimangono inesorabilmente nelle retrovie (se non addirittura sono «disertori») quando si parla di politica, quando si chiede un loro coinvolgimento diretto. Perché questo avviene? È il nodo centrale del problema, è l'interrogativo a cui stanno cercando di dare risposte tutti i partiti in quanto ormai le sezioni sono praticamente vuote di giovani. Quali, quindi, i «suggerimenti» che i giovani hanno dato ai politici e agli... adulti presenti al convegno dopo aver ascoltato le relazioni del sindaco di Villa, Rocco Cassone, del presidente dell'amministrazione provinciale di Reggio, Antonio Calabrò, e del segretario provinciale del PPI, Vincenzo Bombardieri? L'«esordio» è stato di due ragazzini di 14 anni molto intraprendenti e vivaci, Roberto Consolo e Giovanni Bellantone che frequentano la terza media. Hanno chiesto «aiuto» al sindaco per «capire qualcosa», per sapere come verranno risolti i loro problemi, per avere il consiglio comunale dei ragazzi, per «sapere chi votare». Poi è stata la volta di Piero Idone, un politico (è responsabile della sezione di Rifondazione) che ha parlato di «generazione disillusa», di «dare esempi ai giovani». Per Francesco Tarantino «bisogna avere la capacità di spiegarsi con il mondo giovanile, di guardare avanti», mentre i giovani devono guardare con fiducia ai partiti «unico momento – ha detto – che potrà fare da tramite con le istituzioni perché i partiti appartengono ai giovani». Di «problema grave e purtroppo radicato nei giovani» ha parlato Rosario Previtera, presidente del Kiwajunior di Villa, aggiungendo che «bisogna passare dalle parole ai fatti, agire per trasformare la società. Perché i giovani sono lontani dalla politica? Ma perché il politico spesso perde l'obiettivo che si era prefisso, perché le istituzioni non sempre sono sensibili ai giovani». Sulla necessità di «trasmettere ai giovani la fiducia nelle istituzioni» ha parlato Carlo Bazzano, mentre per il delegato ai servizi sociali del Comune di Villa, Giancarlo Melito «lo Stato si sta impegnando con forza per capire i giovani». Ma quale è stato il messaggio lanciato ai giovani? Il sindaco si è soffermato sul ricambio generazionale che esiste già al Comune tra i consiglieri evidenziando come «libertà, solidarietà e progettualità sono i tre momenti che i giovani attendono»; di «aprire spazi di assunzione di responsabilità ai giovani perché così si cresce» ha parlato il presidente dell'amministrazione provinciale. «Stiamo rischiando – ha aggiunto Calabrò – di bruciare una generazione (il riferimento è stato al grave fenomeno della droga - ndc); per questo è necessario un alto senso di responsabilità da parte del mondo adulto che non deve dare delle risposte semplicistiche. Dobbiamo misurarci con i fatti e per fare questo è necessario uno sforzo di tutti, altrimenti si perde la sfida verso il mondo giovanile che già ha perso i grandi ideali che erano forti sino a un decennio addietro. Costruiamo, quindi, insieme un mondo di speranza, con un patto solido tra le generazioni». A un forte «impegno politico e alla passione» ha fatto appello Bombardieri nel trarre le conclusioni del convegno. «C'è – ha evidenziato il segretario provinciale del PPI una difficoltà di comunicazione con il mondo giovanile, per questo dobbiamo inventarci un nuovo percorso perché si fa realmente fatica a coinvolgere nelle varie problematiche i giovani. La chiave di svolta penso che sia nel poter recuperare i temi che riguardano il futuro, parlare di ambiente, di lavoro con concretezza da parte dei politici. Così i giovani potranno avere fiducia. Dobbiamo recuperare le attenzioni verso la famiglia, capire le loro esigenze, coinvolgerli attorno ai valori, quale quello della solidarietà. Operare, infine, in modo tale che ci sia un effettivo ricambio generazionale affinché i giovani comprendano che non sono messi in disparte e che noi adulti vogliamo lavorare insieme a loro per costruire il loro futuro; e poi metterci da parte».

Giuseppe Caminiti
 

 

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