(Domenica 23 maggio 1999)
Villa / Il sen. Manis caldeggia la realizzazione del manufatto sullo Stretto
Il Ponte creerebbe 14 mila posti di lavoro
VILLA S. GIOVANNI – «Il problema del Ponte sullo Stretto di Messina è una questione di continuità territoriale, è un problema che si pone in tutta la sua
drammaticità e che diventa essenziale per potere supportare un'economia fragile quale quella del Sud». Il sen. Adolfo Manis, sardo, componente del consiglio di presidenza e delle commissioni
Antimafia, Lavori pubblici e Ambiente del Senato, è stato molto chiaro relazionando al convegno, indetto dal Kiwajunior di Villa, svoltosi al Grand Hotel de la Ville sul tema «Realizzazione del
Ponte sullo Stretto di Messina: iniziative legislative a sostegno». Un convegno che ha mostrato che c'è la volontà di tutte le forze politiche e sociali (eccezion fatta per Rifondazione e
Legambiente) per la realizzazione di un'opera che «deve essere inserita – ha specificato Manis – nell'intero sistema produttivo nazionale e sociale». Dopo l'introduzione del presidente del
Kiwajunior, Rocco Ranieri, il parlamentare ha fatto un excursus storico sulla vicenda del manufatto, sui fattori positivi che devono indurre il governo centrale ad avviare la costruzione dell'opera.
Manis si è anche soffermato sugli ostacoli «che sono rappresentati – ha detto – dai conflitti di interesse, dalle compagnie di navigazione che credono di perdere posti di lavoro, mentre nella
realtà non è proprio così, perché i due servizi potranno coesistere così come avviene in altri posti del mondo vedi Giappone, Canada, Stati Uniti. Da non dimenticare poi che un'opera tale
garantirebbe ben 14 mila posti di lavoro per tantissimi anni, mentre ne assumerebbe mille per la sua gestione a cui se ne devono aggiungere altre tre volte tanto per quanto riguarda l'indotto».
Manis ha annunciato che «è necessario costituire una commissione di vigilanza formata anche dai rappresentanti delle Regioni Calabria e Sicilia, delle province di Reggio e Messina e dei Comuni di
Villa e Messina che segua l'iter burocratico e che sia di presidio contro chi oppone ostacoli alla realizzazione del ponte. Ci vuole però – ha concluso – un segnale politico forte e chiaro contro
chi chiede lo scioglimento della società Stretto di Messina». Di «messaggio forte» ha parlato anche l'assessore regionale ai trasporti della Calabria, Francesco Laudadio, specificando che «il ponte
è un'opera che deve essere assolutamente realizzata e anche in tempi brevi. È una occasione importante – ha aggiunto – per misurare la nostra credibilità, per far capire che esistiamo e per
valorizzare le risorse esistenti nel nostro territorio. È una occasione unica per la Calabria. Il ponte non è un lusso, è un'opera affascinante, è una sfida dell'ingegno umano e non una semplice
cartolina da inviare agli amici. È una scommessa per il Sud d'Italia che non può essere emarginato». Di «novità e di grande traino dal punto di vista turistico» ha parlato il sen. Basilio Germanà,
componente la commissione lavoro del Senato, mentre l'on. Natino Aloi ha sottolineato che «bisogna uscire dalla commedia degli equivoci perché il governo non può avere sul problema quattro posizioni
diverse». Dopo avere specificato che «il Ponte va fatto» e che «dobbiamo essere uniti in questa battaglia di riscatto socio-economico e di sviluppo che passa attraverso il Ponte», il parlamentare
reggino ha annunciato che mercoledì prossimo è attesa la risposta dal governo alla sua ennesima interrogazione parlamentare sul problema, «Il governo mercoledì prossimo deve dire se si può fare
oppure no; siamo stanchi – ha concluso – bisogna fare chiarezza una volta per tutte». «Il Ponte non deve essere una chimera!» Così il sindaco di Villa, Rocco Cassone, che ha sottolineato come «i
popoli dell'Europa si avvicinano al Mediterraneo e per questo ci dobbiamo attrezzare»; il sindaco di Villa ha chiesto anche con forza che «Il Comune di Villa sia presente nelle sedi decisionali». Nel
dibattito che ne è seguito sono intervenuti Piero Idone di Rifondazione, Angeli Raso di Legambiente, l'avv. Giuseppe Aricò e il consigliere comunale, dott. Giovanni Micalizzi.
Giuseppe Caminiti
|