(Sabato 27 marzo 1999)
Villa / C'è chi preme per il rilancio della nautica da diporto
Area dello Stretto in crisi
Ricordata la figura dell'ex sindaco avv. Delfino
VILLA S. GIOVANNI – Un sistema di porti turistici, tra Scilla, Costa Viola, Cannitello, Villa S. Giovanni, Catona, Gallico e Reggio Calabria, protetti da moli
attrezzati con catenarie per gli ormeggi, impianti di carburante sui moli attrezzati con catenarie per gli ormeggi, impianti di carburante sui moli e tanta acqua potabile, energia elettrica,
potrebbe essere la fortuna di tutto il tratto della fascia costiera dell'area dello Stretto che attualmente versa in piena crisi economica e urbanistica». Queste spiagge e queste coste che avrebbero
dovuto essere il fiore all'occhiello della provincia reggina oggi versano in uno stato di estremo degrado economico, e non solo quello», sostengono gli esponenti dell'associazione regionale «Amici
del Mare». Su questa base l'Amministrazione provinciale ha il dovere di farsi carico di questi problemi considerato il fatto che tra Scilla e Reggio non esistono porti turistici e i pochi approdi
che si contano sul palmo di una mano sono precari. Va evidenziato che la nautica di diporto ha fatto la fortuna di molte aree costiere del Centro Nord del nostro Paese e specialmente della Sardegna
mentre le nostre coste, nonostante si trovino sulle rotte della navigazione, del turismo nautico nazionale e internazionale, non dispongono di porti turistici». Questi e altri argomenti discuteranno
gli «Amici del Mare» che per domani, alle ore 11, hanno indetto l'assemblea dei soci per il rinnovo delle cariche sociali e opportune modifiche statutarie i cui lavori si svolgeranno nel salone
riunioni del «Compagnia delle Feste». Sempre a Villa, e qui passiamo ad altro argomento, è stato ricordato l'ex sindaco avv. Salvatore Delfino. È stato storia della città di Villa. Così la
studentessa universitaria del Kiwajunior, Giusy Caminiti, ha commemorato la figura dell'avv. già sindaco di Villa ed ex presidente del Consorzio Asi di Reggio, a un anno e mezzo dalla sua prematura
scomparsa. La cerimonia su iniziativa dell'amministrazione comunale è stata organizzata dal Kiwanis. Sono seguiti l'intervento del sindaco di Villa, dott. Rocco Cassone, e dell'oratore «ufficiale»,
il magistrato Giuseppe Tuccio, presidente della Corte d'Appello di Catanzaro. Il sindaco di Villa ha ricordato di Delfino la sua forza espressiva, i suoi ragionamenti sempre improntati a una visione
strategica della politica, quel suo carisma e quella potenza espressiva che accompagnavano il suo pensiero. I cittadini villesi e soprattutto i giovani – ha aggiunto Cassone – debbono trarre un
grande insegnamento di impegno e coraggio civile, espletato con la mitezza dei forti, capace di volare alto con notevole spessore etico, culturale e spirituale dal quale tutti dobbiamo sapere fare
tesoro nel momento in cui espletiamo il nostro impegno sociale civile e professionale. Di «personaggio straordinario, difficilmente aggredibile nella sua essenzialità più profonda e affatto
omologabile nelle coordinate di una logicità pragmatica che viveva per molti versi una vita extra ordine rispetto a quella routinaria della comunità circostante che sovente scadeva in andazzo
politico», ha parlato il giudice Tuccio. «Spesso Delfino si è scontrato con le "regole forti" ispessite da un consenso acquisito sovente dalle contiguità con il mondo del malaffare,
opponendo le genuinità del suo pensiero e il suo indiscusso disinteresse, proponendosi nel dibattito politico con la ricchezza della sua capacità dialogica, giammai opponendosi in frontale
contrapposizione, finché non dovette difendersi dall'arroganza del potere». E qui, con Tuccio, a ripercorrere le tappe della sua vita; da giovanissimo universitario impegnato come presidente del
gruppo messinese di «Intesa Cattolica» a fianco oltre che di Tuccio, anche di Pippo Campione, Nicola Capria, Luigi Autru-Riolo e tanti altri; e poi la fondazione del movimento giovanile della Dc in
provincia di Reggio con Nello Vincelli, Francesco Gangemi, Armando Panetta, Francesco Pinizzotto e Francesco Scopelliti. Le sue lotte «contro la vecchia classe politica dove dominava una
neghittosità mentale»; le battaglie quale presidente dell'Asi e vicepresidente della Federazione italiana dei consorzi industriali con l'idea, tra le altre, della polifunzionalità del porto di Gioia;
l'idea dell'area metropolitana dello Stretto con la sua conurbazione. «Non sono mancati – ha ricordato Tuccio – nell'impegno di Delfino gli scontri con culture totalizzanti e speculative rispetto a
un'idea, quella della realizzazione dell'attraversamento stabile dello Stretto che non poteva suscitare interessi di rapina finanziaria. La sua denuncia è stata ferma e tempestiva con una nota
lettera aperta a Prodi, allora Presidente dell'Iri. Quindi l'area dello Stretto «quale terminale di collegamenti tra Europa, Mediterraneo ed Africa, oltre che crocevia di interscambio di beni e
servizi a livello internazionale» con sempre nel cuore la sua città.
Giuseppe Caminiti
|