(Domenica 9 novembre 2003)
Ripercorsi durante una conferenza organizzata dal club service Kiwanis Junior
I tremila anni di storia di Reggio Calabria
"Per vivere e comprendere il presente bisogna conoscere il passato. Questa sera daremo un'occhiata allo scrigno di segreti che ci portiamo dietro". Con queste parole
ha esordito Enrico Tromba, relatore per il secondo incontro organizzato dal Kiwanis Junior. "Reggio: una storia di tremila anni fa. La fondazione della colonia reggina, uno sguardo tra storia e
leggenda" il titolo della conferenza tenutasi venerdì nei saloni del Miramare. Rhegion è il viaggiatore. Acqua e Apollo i due capisaldi del viaggio. Viaggio che inizia più di tremila anni fa, tra le
pagine dei poemi omerici. È "la città dei sette fiumi" il luogo in cui Oreste si recò per purificarsi nelle sue acque ed erigere un tempio consacrato ad Apollo. È Reggio nel suo primo riferimento
letterario. Ma quando sarà fondata la nostra città? "Dove l'Apsia (Calopinace), il più sacro dei fiumi, si getta in mare, troverai una femmina che sposa un maschio; lì fonda una città, perché il dio
ti concede la terra Ausonia": queste furono le parole che l'oracolo disse ai calcidesi, nostri fondatori per la leggenda ma anche per la storia. Il panorama è l'ottavo secolo a.C. I greci iniziarono
a guardare verso nuove terre. L'Italia meridionale e il litorale ionico diventarono le mete principali della colonizzazione greca. Gli abitanti di Calcide fondarono Naxos, la prima colonia in
Sicilia. Costeggiando la costa, giunsero nella parte settentrionale dell'isola. La chiamarono Zancle (falce), ispirandosi alla forma del porto. È da qui che si imbarcarono per approdare nella terra
governata dal re Italo. La battezzarono col nome di Rhegion (spezzata, divisa), dando vita ad una colonia tanto splendida da superare la madrepatria: nasce la Magna Grecia. Tra il VI e il IV secolo
la nostra divenne una delle città più prestigiose. Fu il paese natio di importanti uomini come Ibico e Teagene. Fiorente nella produzione ceramica, contraddistinta dalla picca, Rhegion fu una delle
colonie che ebbero una propria moneta. Il toro con la testa umana fu solo la prima icona. La lepre e l'auriga di mule saranno poi l'episema del denaro in corso sotto il dominio di Anassila.
Quest'ultimo re conquistò Zancle e diede così vita al regno dello stretto. Giunti nel 271 a.C., per i romani Regium fu "fidelissima". Concessero ai suoi abitanti la cittadinanza e il diritto di voto.
Penetrarono nell'entroterra e costruirono due arterie stradali: la Popilia, tirrenica, e la Herculia, quella che noi oggi chiamiamo statale 106. "E di qui (Siracusa) costeggiando giungemmo a Reggio":
sono le parole riportate sul portale della cattedrale, le stesse che scrisse San Paolo e che a noi giungono attraverso gli Atti degli apostoli. Nominata, dunque, anche nel libro dei libri, la nostra
città fu luogo di interculturalità, emporio del Mediterraneo, "la terra - come l'ha definita Tromba - di cui noi oggi ci dobbiamo innamorare".
Virginia Di Marno
|