(Martedì 23 marzo 1999)
Venti anni di attività per il Kiwanis club
Corre quest'anno il ventennale della fondazione del club Kiwanis reggino. Una ricorrenza importante per un sodalizio tra i più attivi nel mondo dell'associazionismo
locale e il cui obiettivo è quello di favorire una sempre migliore e produttiva conoscenza tra le persone. Per l'occasione, Maria Grazia Penna, socio del club, ha voluto offrire una sua personale
riflessione su quella che è stata l'attività del Kiwanis in questi venti anni. Non sono lontani - scrive a tal proposito - ed immemori i tempi quando il dr. Giuseppe Zagarella ed un manipolo di soci
fondatori e personalità qualificate fondavano il primo Kiwanis reggino e un anno bastò perché il club organizzasse la sua prima, vera manifestazione culturale di alto livello: il primo premio
Kiwanis». La Penna nella sua riflessione ricorda anche il motto del club, che è quello del “We Build” che tradotto dall'inglese significa, noi vogliamo costruire. Un motto che «è la nostra regola
d'oro e che per questo dovrebbe indurci a riflettere sul nostro compito di servizio sociale e culturale». Dunque, il vivere e fare Kiwanis «si cimenta nella solidarietà, nella cultura, nel servizio e
nell'attenzione ai ceti più deboli, alla comprensione degli ultimi, trasfondendo il suo carisma di valenze ed intenti nella cellula famiglia, visto che il liet motiv del 1998 è appunto: “la nostra
famiglia è il mondo”». Maria Grazia Penna ha voluto, inoltre, ricordare la presenza all'interno della cellula del club, di altri piccoli atomi, quelli «dei Kiwajunior, che nel nostro paese brillano
da tempo di luce propria e qui a Reggio fin dal 1982, dall'anno della fondazione che fu affidata dall'allora presidente Kiwanis Marco Palamara alla sottoscritta e ad altri 18 impavidi giovani soci».
Da allora si sono succeduti nel tempo alla guida del club tanti presidenti che «hanno portato freschezza di intenti e voglia di costruire» e che ancora oggi collaborano attivamente «con altre
associazioni come il Rhegium Julii l'Archeoclub e la Fidapa».
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