Kiwanis Junior Club Reggio Calabria
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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud

(Mercoledì 21 gennaio 1998)

Incontro al Politeama Siracusa tra Esercito e studenti

Professione ufficiale
Illustrata dal colonnello Dodde la vita in Accademia

«Non stiamo cercando Rambo. Stiamo cercando soltanto gente sana, equilibrata e motivata. Gente che abbia voglia di entrare in Accademia per mettersi alla prova e costruirsi un futuro da professionista dell'esercito».
Il colonnello Michele Dodde ha l'eloquio facile ed è decisamente accattivante quando parla ai giovani studenti dell'ultimo anno delle superiori descrivendo il fascino della vita militare che si vive nell'Esercito italiano. «Io sono qui, giovane tra i giovani - ha detto il colonnello Dodde -, per darvi delle informazioni che poi potrete usare come meglio credete. Vi Fornisco delle informazioni sul nuovo Esercito, perché quelle che voi avete sono soltanto informazioni di seconda mano, informazioni che vi sono state

Da sinistra: Col. Dodde, pres. del Kiwajunior Gattuso, Gen. Nanni, Ten. Recano

tramandate da qualche vecchio zio, nonno o genitore, però quelle notizie non sono più attuali perché la società moderna cammina veloce e l'Esercito lo fa con essa».
Più delle parole del baffuto colonnello, un effetto chiarificatore sui giovani l'hanno ottenuto le immagini di un video, che è stato proiettato al Politeama Siracusa, dove i protagonisti sono Stati i giovani allievi dell' Accademia militare di Modena, che hanno reso in pratica gli ideali della vita che si conduce all'interno dell'Accademia che deve forgiare i futuri comandanti di un Esercito che guarda al 2000 e soprattutto al mantenimento della Pace («perché come tutti i beni preziosi nessuno ce la regala ma la dobbiamo difendere», ha detto Dodde), come bene supremo da preservare.
«Mi scuso con le giovani presenti in sala - ha chiosato il colonnello Dodde - se tra i protagonisti del filmato non c'era Raoul Bova; e con i ragazzi se non hanno potuto ammirare Michelle Pfeiffer, ma quello che avete visto sullo schermo lo potrete vivere compilando la domanda per partecipare al concorso di selezione per accedere a Modena. E, lo dico subito, non sarà un concorso facile, perché noi sceglieremo soltanto i migliori tra i migliori perché dovranno diventare dei comandanti carichi di responsabilità che non potranno sbagliare mai».
Dunque, l'Accademia militare di Modena offre un domani sicuro ai giovani che si sentono tagliati per questo tipo di vita. E non è poco in un futuro che si presenta a tinte fosche per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro.
«Se sarete bravi ad entrare in Accademia - ha spiegato Dodde - vi attende una vita dura fatta di studio (alla fine dei cinque anni si consegue una laurea in legge, scienze politiche o economia e commercio), di disciplina e di allenamenti sportivi e militari, ma vedrete presto i vostri sforzi ripagati sia in maniera economica, perché subito vi sarà dato uno stipendio di quasi un milione e mezzo, sia soprattutto per le soddisfazioni che questa vita vi potrà dare. Perché essere un professionista dell'Esercito significa essere a disposizione dei cittadini del mondo. E le recenti missioni che abbiamo fatto in giro per il mondo per proteggere la Pace, come in Somalia e in Bosnia, ti danno delle emozioni uniche che niente può ripagarle».
Al Politeama Siracusa erano presenti anche molte ragazze che hanno seguito tutto con estrema attenzione. Ma quando sarà possibile anche per le ragazze accedere all'Accademia? Dodde non ha dubbi: «La nostra struttura è già pronta ad accogliere anche le ragazze che supereranno l'eventuale esame. Però bisogna prima che venga approvata la legge dal Parlamento per l'istituzione anche delle donne-soldato».
Infine, c'è anche tempo per tirare un bilancio dell'esperienza fatta nelle scuole reggine («scuole con molte carenze infrastrutturali ma ricche di tanta dignità, dove abbiamo trovato un'accoglienza straordinaria da parte del corpo docente e degli studenti», ha detto Dodde) dove gli ufficiali hanno incontrato circa 2500 studenti e distribuito qualcosa come settecento domande.
«Un risultato straordinario - ha concluso l'ufficiale - che ci ha fatto incontrare una bella gioventù, che è molto attenta al suo domani. Ciò ci incoraggia a proseguire su questa strada, perché l'Esercito dovrà essere leader anche nella società moderna».

Piero Gaeta
 

 

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