(Domenica 20 aprile 1997)
È stato il tema di una conferenza organizzata dal Kiwajunior
La nuova normativa antistupro
I club service impegnati sul fronte dell'approfondimento dei temi più attuali: è il caso del Kiwajunior, che ha dedicato una conferenza all'esame della legge
antistupro. Scopo dell'incontro, ha detto il presidente Domenico Gattuso, "è quello di far conoscere in termini accessibili a tutti questa legge e di riflettere su un tema di cui si discute solo
l'8 marzo o in seguito all'ennesimo episodio di cronaca".
E sono in pochi a conoscere nel dettaglio questa normativa, che ha introdotto molte innovazioni: secondo quanto affermato durante l'incontro, la vecchia legge non contemplava lo stupro come delitto
contro la persona. Si trattava, invece, di un reato contro la moralità, per cui il giudice era costretto a valutarlo in termini di violazione del buoncostume. Le pene, poi, erano minime, dai 3 ai 10
anni. Questa norma, è stato sottolineato nel corso della conferenza, "si basava su una antica visione per cui l'uomo era visto come il cacciatore e la donna come la preda. Quando si arrivava al
processo il giudice doveva appurare se si era trattato di rapporto ottenuto con la forza o «gradito» alla donna, che veniva pungolata con le domande dell'avvocato e messa in difficoltà".
Oggi, tutto ciò sembra sia stato lentamente superato con la nuova legge, la numero 60 del '96, promulgata dopo un gran numero di episodi di violenza. La norma ha, innanzitutto, introdotto per lo
stupro il termine di reato contro la persona, dando così dignità alla vittima. Le pene, inoltre, sono state aumentate, andando adesso da 5 a 10 anni; vengono sanzionati, poi, anche gli atti sessuali
violenti, l'abuso di autorità (cioè le violenze che vengono perpetrate come ricatti, ad esempio, da parte dei datori di lavoro), l'induzione, cioè l'abuso delle condizioni fisiche o psichiche della
persona offesa, la cui volontà viene, quindi, condizionata dall'esterno.
Sono state, inoltre, considerate le aggravanti ed è stato previsto, per la prima volta, il reato di violenza di gruppo. Altra novità, l'irrevocabilità della querela proposta, cioè una volta che è
stata presentata la denuncia non può essere ritirata: in questo modo, si è cercato di ovviare ad un problema, creato spesso dalla paura che poteva insorgere successivamente nelle vittime. Forti
perplessità ha causato, invece, soprattutto nel mondo cattolico,la norma che permette ai tredicenni di unirsi con minorenni di non più di sedici anni.
Tuttavia, la legge sembra tutelare molto i reati contro i minori, prevedendo anche in questi casi, l'apertura d'ufficio del procedimento. Altre polemiche erano sorte in merito ad una possibile
criminalizzazione del maschio. In realtà, come è emerso anche dal dibattito, questa legge è positiva, ma ancora insufficiente a reprimere il reato e, soprattutto, a tutelare la donna.
Dopo questa conferenza,l'impegno nel sociale del Kiwajunior continuerà, con una serie di iniziative, come quella, che si svolgerà il 16 maggio, su occupazione e unificazione europea, quella
sull'oncologia e quella dedicata al riciclaggio della carta.
Paola Abenavoli
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