(Giovedì 24 aprile 2008)
La violenza tra le mura domestiche
Messina - In Italia, negli ultimi dodici mesi, un milione di donne ha subito violenza, fisica o sessuale. Solo nei primi sei mesi del 2007 ne sono state uccise 62,
141 sono state oggetto di tentato omicidio, 1805 sono state abusate, 10.383 sono state vittime di pugni, botte, bruciature, ossa rotte.
In Italia, l’indagine Istat ha contato 2 milioni e 77mila casi di questi comportamenti persecutori, stalking come viene chiamato dal termine inglese, uno sfinimento quotidiano che finisce per
corrodere resistenza, difesa, voglia di vivere. Per questo le donne dei centri antiviolenza hanno visto positivamente l’approvazione, lo scorso 14 novembre in Commissione Giustizia, del testo base
sui reati di stalking e omofobia.
Sanzionare penalmente lo stalking, significa riconoscerlo. Molte donne parlano di malmenate o peggio e parlano di disavventura. Ragazze che dicono “me la sono cercata”, donne sposate che si scusano:
“lui è sempre stato nervoso”. Il 96% delle donne non denuncia la violenza subita, forse per paura, forse perché non si denuncia chi si ha amato, forse perché non si hanno le parole per dirlo. Con
questo tema scottante il Kiwanis Junior Club Peloro Messina nel Salone degli Specchi alla Provincia Regionale di Messina ha aperto una conferenza dal titolo “Donne che si fanno male. La violenza fra
le mura domestiche, la paura di chiedere aiuto”.
Ad aprire la conferenza è stato lo stesso presidente del Kiwanis Junior Francesco Crea il quale dopo un breve saluto ha subito dato la parola alla Dottoressa Chiara Giorgianni, assessore alle pari
opportunità Provincia Regionale Messina. Di seguito hanno parlato la Dott.ssa Cristina Lo Schiavo, socia del Kiwanis Junior Peloro Messina, il Dott. Vincenzo Mauro, questore della Provincia di
Messina, il Dott. Sebastiano Plutino, criminalista e dirigente sanitario Unità Operativa U.O.C., l’avv. Alessia Giorgianni, il Dott. Mario Gullì socio Kiwanis Junior Peloro Messina e Psicologo Centro
Italiano Psicologia Analitica Istituto Roma ed infine la Dott.ssa Caterina Puglisi, psicologa allieva scuola IIPR e responsabile Centro Antiviolenza “Le Viole”.
La violenza subita fra le pareti domestiche è la prima causa di morte e invalidità permanente per le donne fra i 16 e 44 anni di tutto il mondo, ancora prima del cancro, degli incidenti stradali e
della guerra.
Con la legge 4 aprile 2001 n. 154, intensamente voluta dalle donne giuriste e non, impegnate nei Centri Antiviolenza diffusi su tutto il territorio, si è data una risposta in termini normativi alla
necessità pratica di avere uno strumento che potesse separare rapidamente il destino della donna vittima di violenza da quello del carnefice, fosse esso marito o convivente. Il Codice Penale già
prevedeva diverse fattispecie di reato quali le ingiurie, le percosse, la violenza privata o i maltrattamenti in famiglia. Con l’entrata in vigore della legge 154/01 tuttavia, attraverso la
previsione dell’allontanamento dalla casa familiare di mariti o conviventi violenti, per effetto di una decisione rapida del giudice, si è giunti, almeno negli intenti ideali del legislatore, ad
un’effettività e tempestività della tutela.
L’avvocato Giorgianni durante il suo intervento ha spiegato che la nuova battaglia in Parlamento, dopo l’approvazione della legge sulla violenza sessuale, è quella per ottenere una norma organica su
tutte le molestie di cui sono oggetto le donne. Su questa iniziativa, come su quella per istituire una Giornata nazionale contro la violenza sulle donne, ancora una volta non ci sono barriere
politiche a impedire alleanze ampie. Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 22 dicembre 2006 ha approvato, su proposta del Ministro per i Diritti e le Pari Opportunità, del Ministro della
Giustizia e del Ministro per le Politiche della Famiglia, un disegno di legge per la sensibilizzazione, la prevenzione e la repressione di violenze, anche in ambito familiare, maturate a causa di
genere e di forme di discriminazione e di prevaricazione su soggetti deboli.
A fine conferenza ha parlato la Dott.ssa Puglisi responsabile del Centro Antiviolenza “Le Viole” associazione con attività a sostegno delle donne violentate tra le mura domestiche.
Arianna Perrone
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