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Messina - Giovedì 17 Marzo 2005, presso l’Aula Magna del Liceo Classico “F. Maurolico”, si è svolta la conferenza organizzata dal Kiwanis Junior
Club Peloro Messina dal titolo “Meditazioni inquiete. Pensieri su un tempo violento”.
La presidente del KJC Peloro Messina, Tiziana Bello, ha introdotto in maniera sentita l'amico prof. Gabriele Blundo Canto. Il relatore, con le sue Meditazioni inquiete, ha voluto offrire uno spazio
di riflessione sul modo attuale di vivere il tempo. La frenesia del tempo lavorativo, sempre più sottomesso alle esigenze produttive, incide sulla qualità della nostra vita, con conseguenze
nefaste non solo per l’equilibrio del singolo, ma anche per i rapporti umani e per l’etica, compromessa dalla progressiva riduzione degli spazi di autentico incontro. |
In netta opposizione rispetto a questo modello, il relatore ha voluto far balenare l’immagine di un tempo altro, quale il tempo
della natura o il tempo dell’otium creativo degli antichi; inoltre si è chiesto chi, in questo tempo, ha ancora la possibilità del pensare, giungendo alla conclusione che la criticità possa
sussistere solo in chi è messo ai margini del processo attivistico-produttivo, come gli infermi e gli anziani. Di contro alla violenza dei tempi attuali, in cui l’indifferenza verso i drammi del
mondo, più disponibili attraverso i media ma resi soft dalla loro “finzione”, tuttavia si possono, secondo Blundo, ritrovare spazi di autentico senso nell’esempio di chi, pur in situazioni estreme,
come quelle della guerra o delle nostre malate istituzioni, riesce a offrire un servizio eticamente puro, fino a dare la vita, come nel caso di Nicola Calipari. Traendo spunto dalle discussioni con
i propri alunni su questi temi, Blundo ha inoltre insistito sulle nefaste conseguenze della riforma scolastica che, laddove non c’è una seria motivazione di docenti e discenti, tende a ridurre
perfino la scuola ad operazioni di scambio e progetti.
Le meditazioni di Gabriele Blundo sono state intervallate e sottolineate da una decina di brani appositamente composti e suonati al pianoforte dal noto Maestro David Carfì, ispirati alle varie
sfumature delle riflessioni del relatore. La consonanza di toni e di sensibilità tra Blundo e Carfì, non nuovi a simili collaborazioni, ha trasformato l’incontro in un originale mixage di
riflessione e musica, le cui punte di alta poeticità hanno trascinato un pubblico numeroso e raccolto che nel dibattito ha saputo ben reagire agli stimoli di sana inquietudine instillati da Blundo,
manifestando entusiasmo e apprezzamento.
Apprezzato ed emozionante è stato anche l'intervento della presidente dell’ADMO di Messina, Annamaria Bonanno, la quale si è soffermata sull'importanza di un atto di pura generosità qual è la
donazione del midollo osseo, che rappresenta per molti malati di leucemia l'unica possibilità di sopravvivenza.
Sabrina Munaò
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